ESG e tracciabilità: come i fondi possono valorizzare il fine vita

I fondi di investimento sono sempre più chiamati a integrare i criteri ESG (Environmental, Social and Governance) nelle proprie decisioni

La gestione del fine vita dei prodotti e dei materiali sta assumendo un ruolo sempre più centrale nelle strategie di sostenibilità delle aziende. I fondi di investimento, chiamati a integrare i criteri ESG (Environmental, Social and Governance) nelle proprie decisioni, si trovano oggi nella posizione di poter contribuire attivamente alla diffusione di modelli di economia circolare e sistemi di tracciabilità capaci di generare valore ambientale e finanziario.

 Il fine vita come leva strategica

Storicamente considerato un costo legato allo smaltimento, alla logistica e alla gestione dei rifiuti, il fine vita sta evolvendo verso una nuova visione. L’attenzione crescente da parte di consumatori, istituzioni e stakeholder, insieme all’evoluzione normativa, sta spingendo verso soluzioni che favoriscono il recupero, il riciclo e il riuso dei materiali. In questo contesto, ciò che prima era considerato scarto può diventare un asset strategico, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale e aprendo nuove opportunità di business.

Per i fondi, questo significa orientare gli investimenti verso realtà capaci di trasformare la chiusura del ciclo in un motore di crescita. Tecnologie per il riciclo avanzato e sistemi digitali di tracciabilità rappresentano strumenti chiave per monitorare e certificare i processi, rendendo la sostenibilità misurabile e integrabile nei modelli di sviluppo.

Tracciabilità come fattore abilitante

La trasparenza lungo il ciclo di vita del prodotto è un elemento cruciale. Le piattaforme digitali di tracciabilità permettono di seguire materiali e componenti, fornendo dati verificabili su provenienza, impatti ambientali, modalità di recupero e riutilizzo. Per gli investitori, disporre di queste informazioni significa poter rendicontare in modo credibile i risultati ESG, rafforzando la fiducia degli stakeholder e facilitando l’accesso a capitali orientati alla sostenibilità.

In questo quadro, la tracciabilità non è solo uno strumento operativo, ma diventa un elemento distintivo per valorizzare gli investimenti e peridentificare le imprese più virtuose.

ESG e conformità normativa

L’integrazione dei criteri ESG non risponde soltanto a logiche reputazionali. A livello europeo, normative come la Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) e gli obiettivi del Green Deal impongono una rendicontazione puntuale degli impatti ambientali e sociali. La capacità di dimostrare una gestione responsabile del fine vita diventa quindi un requisito di compliance, oltre che un vantaggio competitivo.

Una leva per la trasformazione del sistema

Per i fondi, valorizzare il fine vita significa contribuire alla costruzione di filiere più resilienti, ridurre la dipendenza da materie prime vergini e supportare la decarbonizzazione. Al tempo stesso, si aprono prospettive di ritorno economico, in linea con gli obiettivi ESG.

Investire in aziende che adottano modelli circolari e sistemi di tracciabilità certificata consente di coniugare performance finanziaria e impatto ambientale, generando valore condiviso per investitori, imprese e società.

 “Trasparenza della filiera e innovazione di sistema”

«Grazie all’ambizione dei soci fondatori di Re Open, l’iniziativa si è concentrata fin dal principio su due aspetti fondamentali per il mondo della finanza green: trasparenza della filiera e innovazione di sistema». Spiega Diego Arbizzoni, head of sales e founder di Re Open. «Questi due driver creano un valore diretto per tutti gli stakeholder dei nostri partner, che spesso hanno elevati criteri di valutazione sull’etica e sulla conformità normativa dei propri investimenti. Riuscire a creare rapporti di lungo periodo con i nostri partner rende possibile lo sviluppo di progetti condivisi in base alle esigenze specifiche. Un esempio è quello legato all’ambiziosa sfida di diminuire l’impatto in termini di CO2 della logistica necessaria per l’erogazione dei nostri servizi».